“Del maiale non si butta via niente”
Sulle tavole di legno della nostra malga serviamo, quest’estate, una novità: il Barbusto, tipica salsiccia legata al mondo cimbro (il termine si rifà al tedesco Brätwurst, da brät-, carne finemente tritata, e Wurst, ovvero salsiccia).
Da sempre, nelle nostre zone, la sopravvivenza è legata al maiale. “Del maiale non si butta via niente” è una nota espressione delle famiglie contadine nei periodi di guerra. Ed è proprio così.
Anche le frattaglie e le parti sanguinolente dell’animale hanno sempre trovato una reinterpretazione a tavola: inserite in un budello, andavano consumate nel giro di breve tempo, perché gli ingredienti erano facilmente deperibili.
Il barbusto a modo mio
Qui, in Malga Col del Vento, abbiamo rivisitato la ricetta. Manteniamo, per ora, una “base neutra” (niente frattaglie), andando ad aromatizzare una salsiccia con droghe locali (bacca di ginepro, sale, pepe e cannella, che conferisce una punta dolciastra) e, con questa, creiamo un hamburger.
Un piatto più attuale, più “pop”, alla portata, o meglio, al gusto di tutti. Più avanti oseremo e inseriremo anche cuore e polmoni, parti inconsuete, ma interessanti per un viaggio alla scoperta di sapori nuovi.
Sul piatto, i 120 grammi di hamburger vengono accompagnati da un contorno stagionale proveniente da aziende agricole locali con cui collaboriamo: crauti, d’inverno, peperoni o patate al forno, d’estate.
BB: barbusto e birra
L’abbinamento ideale del barbusto è una birra fresca (dicono che l’orzo fosse l’unico elemento che poteva essere coltivato in Altopiano).
In Malga Col del Vento serviamo le proposte del Birrone, birrificio artigianale che produce questa bevanda seguendo l’arte degli antichi mastri birrai e scegliendo le migliori materie prime.
Per accompagnare il nostro piatto speziato consigliamo la SS46 alla spina, il cavallo di battaglia del Birrone: chiara, fresca, leggera e beverina. Il gusto pieno del malto e la bassa luppolatura ne fanno una birra quotidiana, che si lascia bere a volontà.