On the road to…
Da Malga Col del Vento in una ventina di minuti si raggiunge uno tra i luoghi più importanti, dal punto di vista storico, del nostro Altopiano dei Sette Comuni: il Monte Cengio, teatro di funesti eventi durante la Prima Guerra Mondiale, considerato zona Sacra alla Patria.
Un itinerario semplice, ma dal forte valore naturalistico e storico, per l’appunto.
È bene munirsi di torcia e di un abbigliamento a strati per i passaggi nelle fredde e umide gallerie. Il sentiero è lungo 4 km e permette di arrivare a quota 1347 m s.l.m.
Partenze e arrivi
Si parte dal piazzale “Principe del Piemonte” (1286 m s.l.m.), dove è possibile lasciare l’auto, e si percorre un sentiero lungo la parte sud-ovest del massiccio montuoso, scavato per tratti nella roccia viva e, in alcuni punti, utilizzando gallerie. La granatiera (mulattiera di arroccamento) permetteva l’accesso alla zona più alta mediante una via protetta dai tiri dell’artiglieria austriaca. La vista, al termine del percorso, sulla Valle dell’Astico e sulla pianura è di una bellezza mozzafiato.
Il salto del Granatiere
Dalla “Galleria di comando”, grandiosa opera militare, si raggiunge Piazzale Pennella, da cui si abbraccia – con lo sguardo – la conca centrale dell’Altopiano di Asiago e da dove è possibile raggiungere quota 1347 m s.l.m., il punto più alto di questo itinerario. Nella via del ritorno immancabile una sosta alla chiesetta intitolata ai Granatieri di Sardegna, la brigata impegnata per la difesa dell’Altopiano nel giugno ’17. I granatieri del 2° Reggimento, dopo aver esaurito le munizioni, ingaggiarono un cruento corpo a corpo con i soldati dell’esercito austroungarico. Giunti sull’orlo dei precipizio, i granatieri si difesero a colpi di baionetta e infine, avvinghiandosi attorno ai corpi degli assalitori, li trascinarono nel precipizio. Da allora quel dirupo è chiamato “Il salto del Granatiere”. Da qui si ritorna al punto di partenza.