On the road to…
Oggi facciamo un salto alle origini, dove siamo nati e cresciuti: Gallio. A Ghèl, il nome cimbro di questo comune che conta 2400 abitanti circa, situato nella conca centrale dell’Altopiano dei Sette Comuni, c’è un’escursione di notevole interesse che costeggia corsi d’acqua. Parliamo della Valle dei Mulini, a mezz’ora di macchina dalla nostra malga.
Sorgente attiva
La valle dei Mulini (Val Frenzela) è una delle poche valli dell’Altopiano con sorgenti d’acqua attive. Trattandosi, infatti, di un ambiente carsico, in Altopiano rara è l’acqua presente in superficie.
Il nome della valle deriva dalla presenza, nei secoli passati, di mulini ad acqua e di opifici, attività che fecero di questa zona una delle prime dedicate alla concia delle pelli. Sin dal Medioevo l’acqua della sorgente era solita essere incanalata per far girare contemporaneamente otto ruote e macinare, così, frumento e orzo, frantumare la corteccia degli abeti bianchi e ottenere il “tannino” utilizzato per rendere imputrescibili le pelli.
Acqua in Altopiano
Il visitatore che desidera fare un salto nel tempo per conoscere i mestieri “de ‘na volta” si troverà di fronte a strutture recuperate anni fa e a una vegetazione rigogliosa, che predilige gli ambienti umidi e decisamente inedita per un territorio carsico. Il percorso è facile, con tratti umidi. È bene munirsi di buone scarpe.
Si parte dal centro di Gallio direzione Bassano del Grappa, si va oltre il Parco della Fratellanza, si imbocca via Ech e, all’altezza della deviazione per il Colle Ferragh, si gira a sinistra, si scende fino a raggiungere la sorgente che sgorga da una fessura orizzontale della roccia e fino ai resti del mulino che negli anni della Grande Guerra operò come Centrale Idroelettrica grazie al Genio Militare Italiano e che rimase, poi, in funzione fino agli anni ’50.
È possibile proseguire ancora e, seguendo il torrente, arrivare a Contrada Ronchi Davanti, uno dei borghi più antichi abitati del Comune di Gallio. Il toponimo “Ronchi” è riferibile al latino “runcare” che significa “mettere a coltura terreni disboscati” (fonte: www.gallio.it).