Lettera da una piccola ospite
Con un pizzico di orgoglio e con tanta tenerezza, pubblichiamo la lettera di Gemma, amica 5enne che viene a trovarci in malga da quando era ancora… in pancia. L’abbiamo vista nascere, crescere e correre che le pubblicità dei noti pannolini ci fanno un baffo.
Scherzi a parte, la piccoletta ha ben pensato di dettare una felice lettera alla sua mamma e di farcela recapitare dopo essere passata per un pranzo invernale da noi. Qui le sue parole.
Cari amici di Malga Col del Vento,
È sempre bellissimo tornare da voi. A dicembre è stato magico. La neve fuori, la stufa accesa dentro, Tino l’agnellino, la zuppa di verze… che meraviglia.
Siamo arrivati io, mamma, papà e sorellina infreddoliti e con i vestiti bagnati dalla neve che scendeva senza sosta. Che bello trovare una tavola apparecchiata proprio vicino la stufa.
Roberta, “capa” premurosa, ci ha assicurato anche delle sedie di fronte la stufa su cui stendere giacche, sciarpe, guanti e berretti per farli asciugare… che benessere rivestirsi, poi, con gli indumenti asciutti e caldi. Io mi sono pure tolta i Moon boot, mi sono seduta di fronte la stufa e ho scaldato i miei piedini. Che goduria.
E per scaldare la mia pancia cosa ho fatto? Mi sono ordinata il piatto del giorno: una zuppa di verze bollente. Troppo buona.
Poi, senza farmi vedere, ho rubato dei gnocchetti cimbri con ragù di cortile e Stravecchio alla mamma. Ssssh, non ditele niente.
E… siccome sono golosa, mi sono pure scelta, in braccio a Nicole (figlia di Roberta e Stefano, ndr), direttamente in cucina (dove Marco, figlio di Roberta e Stefano, era impegnato alla griglia, ndr), una bella fetta di crostata all’albicocca fatta in casa che ho accompagnato con una tazza di schiuma di latte.
La parte più bella di tutta la visita alla vostra malga?
L’incontro con Tino l’agnellino, un cucciolo di pecora di Foza entusiasta e giocherellone, pronto a “smangiucchiarci” i guanti e i pantaloni. Super buffo! Ce lo ha presentato “paròn” Stefano. Mi piacerebbe tanto averne uno a casa, da tenere in giardino, ma forse è meglio che stia in compagnia dei suoi simili.
Abbiamo conosciuto la sua storia (presto su questi schermi, ndr) e giocato con lui, in stalla. Una volta fuori sono riuscita a salutare anche i pavoni vanitosi e a giocare a palle di neve con la mia famiglia.
Non vedo l’ora di tornare in malga, magari in primavera, per vedere i prati ora ricoperti di neve tornare ad essere verdi, con le prime fioriture, pronti ad essere calpestati da tanti bei cavalli, gli animali preferiti di Roberta e Nicole, e per controllare la crescita di Tino.
A presto, amici!