“Il metodo Joel Salatin”
Credo, da sempre, che il benessere animale e, di conseguenza, l’alimentazione umana, vadano concepiti al di fuori di qualsiasi linea industriale.
Se i miei polli (ma il discorso vale per tutti gli animali: maiali, pecore, vacche…) vivono bene, sono certo che anche l’alimentazione che posso disporre per la mia famiglia e offrire ai clienti è di qualità.
Di contro, l’allevamento intensivo – quello che stipa polli e galline in spazi stretti, quello che pompa ormoni in vacche e maiali – crea, invece, scompigli nell’apparato sensoriale dell’animale e, per forza di cose, anche nell’uomo che se ne nutre.
JOEL SALATIN
È da un anno circa che, per le mie galline, mi sono avvicinato al metodo di allevamento di Joel Salatin, contadino, docente e scrittore americano. Salatin alleva bestiame nella sua Polyface Farm a Swoope, Virginia, nella Shenandoah Valley, un’azienda agricola di 220 ettari. Le sue tecniche di agricoltura biologica sono semplici, con bassi costi generali e di attrezzature, ma permettono di realizzare un importante profitto. Cosa prevede la sua filosofia agricola? Nell’enfatizzare l’erba sana su cui gli animali possono prosperare in un ciclo simbiotico di alimentazione. Le mucche vengono spostate da un pascolo all’altro, anziché essere alimentate a mais a livello centrale. I polli vengono spostati nelle stalle portatili dietro i bovini, dove possono scavare lo sterco di vacca per mangiare larve di mosca ricche di proteine mentre fertilizzano ulteriormente il campo con i loro escrementi.
Gli animali si aiutano tra loro, anche nell’alimentazione. Il risultato? Una filiera che fa bene all’ambiente, che rimane pulito e assicura una costante ricrescita di erba.
E IO?
Le mie stalle portatili, disposte sul colle della Malga, prevedono una parte chiusa per proteggere gli animali dagli agenti atmosferici, una rete di protezione per difenderli dagli animali predatori e, al contempo, per far passare aria e sole. La gallina si alimenta con quello che la natura offre: erba, lombrichi, cavallette e altri insetti che vivono nel prato ed escono all’imbrunire. A questa alimentazione aggiungiamo solo dei cereali. L’animale, vivendo lì 24/24, trova tutto ciò di cui ha bisogno.
Sposto quotidianamente la gabbia di pochi metri per far trovare alla gallina l’atmosfera idonea affinché si alimenti in maniera costante.
È una filosofia, quella di Joel Salatin, interessante, sebbene io debba fare i conti con la pendenza dei miei pascoli che mi rende talvolta ostico gestire questo metodo. Le soddisfazioni, comunque, non mancano!