La lezione di vita di un immenso scrittore nelle parole di amministratori, docenti e scrittori

L’Altopiano dei Sette Comuni è già da un po’ in fermento per celebrare il centenario dalla nascita di colui che è stato definito l’“antesignano della sostenibilità”, Mario Rigoni Stern, militare e scrittore nato sulle nostre montagne il primo novembre del 1921. A spendere virtuose parole sulla sua figura molte persone che – direttamente o indirettamente – l’hanno incontrato sulla strada della vita e ne hanno conosciuto valori che si stanno dimostrando più attuali che mai, soprattutto sul fronte della sostenibilità ambientale.

alberi

UOMO E NATURA

A evidenziare il rapporto uomo/natura, così caro allo scrittore, il Ministro della Cultura, Dario Franceschini che, alla vigilia del Convegno Internazionale tenutosi il 30 e 31 ottobre ad Asiago in occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Mario Rigoni Stern, ha affermato:

“C’è molta modernità negli scritti di Mario Rigoni Stern che, con grande anticipo, ha dimostrato l’importanza di avere un rapporto sano con la natura fondato sul rispetto. Un messaggio universale di cui non possiamo fare a meno e che Rigoni Stern scriveva prima che questa sensibilità divenisse centrale nell’agenda globale”.

SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE

Anche il primo cittadino di Asiago, che con Mario condivide il cognome, Roberto Rigoni Stern, ha voluto portare avanti una riflessione sulla transizione ecologica in atto:

“La città di Asiago non è sorda allo stimolo del suo illustre cittadino e ha condiviso con la propria gente un impegno per il futuro, perché si continui ad insegnare l’amore per la natura, i pascoli, le foreste. Di Mario vorremmo trasmettere il messaggio vitale forte che parla di salvaguardia della natura e dell’ambiente”.

FIGLIO DELLA NOSTRA TERRA

Di “amore per le radici” e di rispetto per le stesse parla anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia:

“È doveroso tributare a un grande della Letteratura Italiana del Novecento il giusto riconoscimento, tanto più che è figlio della nostra terra. Il suo percorso di vita e il suo difendere l’ambiente montano, con cui ha sempre avuto un rapporto simbiotico, ne fanno un esempio di impegno civile, cui i giovani possono ispirarsi”.

DI PORCINI E DINTORNI

“Io conobbi Mario Rigoni Stern – ha raccontato lo scrittore, Eraldo Affinati -. Una volta trovammo un porcino e lui mi disse:

“basta così, è sufficiente per condire la pasta, abbiamo prelevato, adesso torniamo a casa”.

Non c’era forse modo migliore per spiegarmi quale dovrebbe essere il rapporto armonico tra uomo e natura”.

LA NATURA DOPO LA GUERRA

“L’interesse per la natura traspare in tutte le opere di Mario Rigoni Stern, la natura è anche di conforto al risorgere della vita dopo la tragedia della guerra – ha aggiunto Raffaele Cavalli, professore ordinario di Utilizzazioni Forestali all’Università degli Studi di Padova -. Come uno scienziato, Mario Rigoni Stern racconta i meccanismi biologici, svela l’anima degli alberi e trasmette il suo amore”.

Nei prossimi mesi, sul nostro Diario del Vento, vi terremo aggiornati su iniziative e proposte che l’Altopiano dei Sette Comuni intraprende per onorare il suo illustre cittadino.

[L’immagine di copertina è di ©Loic Seron]

 

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