Il mio mondo
Nasco geometra, ma cresco casaro e pastore.
Complice un albero genealogico “agricolo”, sono cresciuto attaccato alle gonne di “mamma terra”.
E questa passione l’ho presto trasformata in un lavoro, con il coinvolgimento di tutta la famiglia: un allevamento di ovini e un’antica razza italiana di pollo a cinque dita, 3 cavalli da pascolare, 15 ettari a disposizione, una malga da custodire e, attraverso questa, prodotti nostrani da far conoscere al palato e al cuore delle persone che vengono a conoscerci.
Piatto ricco, mi ci ficco!
Prendete tutti questi ingredienti e mescolateli dolcemente, aggiungete una boccata di aria dell’Altopiano dei Sette Comuni, profumo di genuinità q.b. e voilà, il nostro cavallo di battaglia: un piatto di gnocchetti cimbri.
Una sorta di Spätzle (gnocchetto originario della Germania meridionale, ma diffusissimo anche in Tirolo, Trentino-Alto Adige, Alsazia e Svizzera), dall’aspetto bianco e fresco di giornata.
Arte povera, ma gustosa
Acqua, farina, uovo (niente patate): tre ingredienti basilari per la pasta. È importante riuscire a ricreare un impasto equilibrato, dalla densità idonea affinché possa scendere a goccia, attraverso la grattuggia, nell’acqua salata bollente.
Anche dopo la cottura questi gnocchetti rimangono consistenti.
La cucina consiglia
Gli gnocchetti cimbri si sposano alla perfezione con una crema di formaggi, per la quale ci riforniamo al caseificio Pennar, sinonimo di qualità, o con un ragù di selvaggina. È pasta, certo, ma si distingue dai tradizionali piatti di tagliatelle, bigoli… e piace, poiché lascia in bocca un effetto piacevole. Un altro piatto, grazie!