Intervista alla “figlia” di Malga Col del Vento
23 anni, occhi color dei prati che circondano la Malga, una piuma stilizzata tatuata dietro l’orecchio destro, un taglio di capelli alla vichinga, una formazione da perito agrario e grinta da vendere. È la “carta d’identità” di Nicole Sartori, la “figlia” di casa, cresciuta in un batter d’occhio. Tra aneddoti divertenti e sogni nel cassetto, Nicole si racconta – con quella simpatia che la contraddistingue anche dal vivo – sulle pagine online del nostro diario.
Nicole, quali sono i tuoi segni – fisici e caratteriali – distintivi?
Ho un tatuaggio sul collo, una piuma che rimanda al copricapo degli indiani e che rappresenta uno spirito libero, ho i capelli laterali tagliati a zero e la coda e… tendo a tirare fuori il meglio dalle persone. Mi dicono che porto serenità e, attraverso battute ed empatia, mi sintonizzo con tutti coloro che incontro. Sono sempre stata al di fuori della massa, un’outsider – come dicono quelli bravi -, controcorrente.
La tua evoluzione in Malga Col del Vento: cosa facevi / cosa fai / cosa farai?
Sono partita, a 16 anni, da dietro il bancone del bar, ma ero talmente timida che non riuscivo nemmeno a salutare le persone. Se poi dovevo portare i piatti in tavola, li lasciavo lì e scappavo, non li presentavo neanche. Poi, con il tempo, mi sono lasciata andare e nel 2018 sono “fiorita”, ho capito me stessa e le mie abilità e così mi sono integrata bene in sala. Ho iniziato a fare la cameriera formandomi dalla nostra collega, Ruth, che mi ha insegnato con cura e pazienza il mestiere. Ora sono caposala – assieme a mia mamma – e cerco di dare il massimo. Guardando al futuro spero continuino a rinnovarci il contratto della malga e conto di conseguire tutti i brevetti dei vari settori equestri per ottenere il ruolo di accompagnatrice. Voglio uscire dalla sala e gestire la parte esterna, inserendo pony e altri cavalli.
Crescere in malga cosa ha significato per te?
Evolvermi mentalmente.
Se non avessi fatto quello che hai fatto, cosa avresti fatto?
Prima di entrare in agraria mi girava nella mente l’idea di fare la parrucchiera. Amo i capelli, faccio le treccine a me stessa e agli altri, taglio i capelli al mio compagno. Ma dal momento che voglio imparare a fare tutto e subito e il percorso da parrucchiera con specializzazione sarebbe stato lungo, mi sono buttata in agraria e questo è il mio mondo.
È vero che non si vive di rimpianti, ma se dovessi cambiare qualcosa del passato, cosa cambieresti?
Cambierei il mio approccio al lavoro nei primi anni. Facevo di tutto per andare via, per scappare dalle responsabilità. Ma ora sto recuperando quegli anni dando il 100%.
Hai qualche aneddoto assurdo e divertente da raccontare della vita in malga?
Ah beh… ce ne sono numerosi. C’è chi arriva nei fine settimana di luglio e agosto, in piena e alta stagione, senza prenotare e pretendendo un tavolo per cenare già alle 17.30. C’è chi chiede determinati marchi di acqua e, scoprendo che non li abbiamo, ci saluta e va altrove. Oppure chiedono la wifi per far sì che il figlio possa stare seduto composto al tavolo, incollato sul tablet a guardare i video. Vi svelo un segreto: in una delle nostre stanze c’è una piccola biblioteca che cerchiamo di mantenere sempre fornita. Provate a scegliere qualche libro e ingannate l’attesa immergendovi in una bella storia.
Qual è l’attività che più ti dà noia fare e quale quella più entusiasmante?
Non sopporto prendere gli ordini del caffè. In un tavolo di 4 persone sicuro si ordinano 4 caffè differenti. L’attività più entusiasmante rimane, per me, quella di servire ai tavoli. Il cameriere è il lavoro più bello del mondo. In che senso? Mi chiederete. Ve lo spiego: noi camerieri siamo attori e psicologi. Nel momento in cui approcciamo la diversità delle persone in sala entriamo letteralmente in scena. Ci vuole empatia. Io tendo a percepire subito il mood delle persone e da lì mi comporto di conseguenza. Se la sala sorride, ho vinto.
Una parola per descrivere:
tua madre: forte, come il cognome
tuo padre: paziente (ed esaurito – ride, ndr)
tuo fratello: adattabile
te: sono il mix dei precedenti
Piatto preferito?
Vado sulla pasta con il ragù del giorno, ovvero un piatto che cambia. Di gnocchetti ne ho abbastanza.
Non solo malga / agriturismo, ma anche passione cavalli. Che significato assume questo animale per te?
Un momento di pausa per ritrovare me stessa, per riconnettermi con la natura; il mio svago, la mia libertà.
Di solito agli intervistati facciamo salutare gli amici di Malga Col del Vento. A te chiediamo il contrario, ovvero di salutare tutti i clienti, passati e futuri.
Ai clienti fissi e a quelli futuri dico di venirci a trovare e di riuscire a staccare la spina, di non avere fretta. La malga va assaporata al 100%.